Suor Orsola fu un personaggio particolarmente significativo nel panorama religioso della Napoli controriformata, in quanto espressione di una religiosità militante e tendenzialmente autonoma che la Chiesa istituzionale riuscì col tempo a ricondurre entro i limiti della rigida obbedienza all'autorità ecclesiastica, trasformando il libero ritiro della Benincasa e dei suoi parenti in una congregazione di natura laicale sottoposta al controllo di un ordine religioso maschile.
Questo iniziale insediamento è ben riconoscibile da un punto di vista architettonico perché non nasce da un progetto preordinato, ma ha la natura caotica delle sovrapposizioni successive. Elemento di punta di questa zona della cittadella è la chiesa dell'Immacolata, fondata da Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco Doyno.
Quando il controllo della Congregazione fu affidato ai Teatini, questi riuscirono a convincere Orsola ad affiancare alle oblate un ordine di rigida clausura che diventasse il braccio femminile di quello di S. Gaetano. Questo progetto, manifestato dalla mistica nel suo testamento, fece sì che dopo la sua morte, avvenuta nel 1620, si iniziasse la costruzione di un grandioso eremo da destinare alle romite. Questa nuova ala è caratterizzata da un progetto architettonico coerente e di ampio respiro, rispettoso delle regole imposte dal Concilio di Trento. Infatti, il nucleo centrale, composto di tre corpi di fabbrica disposti ad U attorno ad un ridente chiostro, è nascosto agli sguardi esterni da un poderoso muro di cinta in tufo che si innalza per circa venti metri.
Il destino della cittadella monastica mutò dopo l'unità d'Italia, quando il Ritiro di Suor Orsola riuscì a sfuggire alla legge sull'incameramento statale dei beni degli ordini religiosi perché considerato "Opera pia a carattere laicale". Anche per rafforzare questo riconoscimento - messo in forse da una causa giudiziaria con la Cassa Ecclesiastica - vi venne fondata una scuola gratuita. Essa fu inaugurata il 10 luglio 1864, grazie soprattutto all'impegno di Emilio Beneventani, che resse il Governo laico di Suor Orsola (subentrato al governo delle oblate) per oltre vent'anni, sino alla sua morte nel 1887. Aperta con 32 fanciulle, la scuola negli anni Settanta ospitava circa 500 allieve, ed era formata da una classe materna, le cinque classi elementari e un corso magistrale di tre classi. Vi era poi una sala per i lavori domestici affidati a una maestra speciale e consistenti in lavori di sartoria, di ricamo e di crestaia, a cui poi si aggiunse la produzione di fiori artificiali.
Dal 1871 si insegnarono lingua francese e computisteria, declamazione e canto corale e nel 1878 fu istituito un corso di telegrafia.
Nel 1891 Adelaide del Balzo Pignatelli, principessa di Strongoli, vi giunse in qualità di ispettrice onoraria e nel 1901 ne divenne l'amministratrice unica. L'impegno pedagogico della principessa fu condiviso, fino alla sua morte, da Antonietta Pagliara, la quale lasciò in eredità all'Istituto la sua collezione privata di arredi, quadri e suppellettili antiche di grande valore, poi ordinata in un interessante museo che ha oggi sede nell'antico romitorio.
Tale progetto educativo si completava, nel 1885, con l'istituzione della facoltà di Magistero, avvenuta con Decreto Regio e pareggiata nel 1901 insieme a quelle di Roma e Firenze.
A distanza di circa un secolo, con Decreto di Riforma pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 264 del novembre 1995, la Facoltà di Magistero è stata riformata attraverso la costituzione dell'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa e l'attivazione della Facoltà di Scienze della Formazione.
Accanto all'istituzione di tale Facoltà, l'Istituto, sulla base delle competenze ereditate e sviluppate nel corso del tempo ha istituito la Facoltà di Lettere e, più recentemente (a.a. 1998/1999), la Facoltà di Giurisprudenza.
Nel 2004, con Decreto Rettorale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 157 del luglio 2004, l'Istituto Universitario si è trasformato in Università degli Studi Suor Orsola Benincasa.
Con i suoi Corsi di studio triennali e magistrali, con le Scuole di Giornalismo e di Cinema e Televisione, con i centri di ricerca e i numerosi Master e Corsi di perfezionamento, l'UNISOB è un polo formativo che si caratterizza per un'offerta didattica multidisciplinare e altamente professionalizzante, proiettata alla sperimentazione e al mondo dell'impresa.
In tutte le sue attività, l'UNISOB pone al centro dell'azione formativa lo studente, i suoi interessi e le sue aspettative per il futuro, a partire dall'orientamento alla scelta del Corso di studi, passando per il tutorato individuale negli anni di frequenza, fino all'inserimento nel mondo del lavoro, grazie alle numerose opportunità di stage curriculari ed extracurriculari, promosse dai servizi dell'Ufficio Stage studenti, del Job Placement e del Centro di LifeLong Learning.
All'interno dei tre Dipartimenti - Scienze formative, psicologiche e della comunicazione, Scienze giuridiche e Scienze umanistiche - agli ambiti tradizionali dell'educazione, della formazione dei formatori, del restauro e della valorizzazione del patrimonio artistico-culturale, si sono affiancati, nel tempo, percorsi di studio e di ricerca nei campi del diritto, delle lingue moderne, della psicologia, della comunicazione e dell'economia.
In particolare, sono attivi presso l'UNISOB:
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Scienze dell'educazione
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Scienze dello spettacolo e dei media. Linguaggi, Interpretazione e Visioni del Reale (LIVRe)
Ogni Corso di studi presenta delle peculiarità nell'ambito dell'offerta formativa regionale, specificità dovute o alla unicità del percorso formativo o alla sua marcata specializzazione e professionalizzazione.
L'offerta si completa con i percorsi di Alta formazione post lauream, le tre Scuole di specializzazione (in Beni archeologici, in Beni storici artistici e per le professioni legali), i Master, i Corsi di perfezionamento, i Dottorati di ricerca, nonché con un fitto programma di iniziative ed eventi culturali, che caratterizza storicamente l'identità dell'Ateneo. In Ateneo operano strutture all'avanguardia, come il Centro di Progettazione e Ricerca "Scienza Nuova", che hanno l'obiettivo di avvicinare il mondo dei saperi umanistici alle esperienze più avanzate dello sviluppo scientifico e tecnologico, e che consentono a studenti, dottorandi e assegnisti di lavorare a progetti innovativi, con partner di rilievo nazionale e internazionale.
Nel costante impegno profuso dall'UNISOB per valorizzare e per interpretare il proprio patrimonio scientifico-culturale alla luce delle sfide della contemporaneità, re-intepretando dunque il suo ruolo e le sue competenze in termini di apertura e sostegno all'innovazione, sono da annoverare anche gli sforzi relativi alle politiche di riorganizzazione e ammodernamento delle cinque sedi avvenute nel pieno rispetto della tradizione e dell'attenzione alla persona e alla comunità didattica e scientifica.